GRAZIE PRESIDENTE CORSI!

Adalberto Corsi

Se la Fnaarc Confcommercio di oggi è un grande sindacato che ha saputo stare al passo coi tempi e affiancare agenti e rappresentanti di commercio in vecchie e nuove sfide, beh, il merito è anche il suo. Adalberto Corsi per 22 anni ha guidato il sindacato di categoria. E’ stato una pietra miliare nella vita della Federazione, un punto di riferimento per tanti di noi e, ne siamo sicuri, anche in futuro saprà essere di stimolo per la Fnaarc.

A fine novembre Corsi è intervenuto nell’assemblea, la sua ultima da presidente. Vi riproponiamo il suo intervento, ringraziandolo per l’impegno e il contributo che in questi anni ha dato al sindacato.

E’ stata un’esperienza straordinaria e voglio ringraziare tutti i miei compagni di viaggio: voi presenti qui oggi e quelli che non sono più con noi, a partire dal mio grande presidente Ugo Volpi e dal caro amico Gabrio Cereda.

Grazie di cuore.

Abbiamo affrontato molte situazioni positive ma anche momenti complessi e difficili, come l’ultima crisi cominciata a fine 2007 e durata 10 anni. Sono orgoglioso di dire che abbiamo saputo sostenere tutte le situazioni con coraggio, determinazione e spirito sindacale. Molte sono state risolte a nostro favore. La cosa certa è che lascio, rispetto al 17 Novembre 1995, una Fnaarc più rispettata, autorevole, accreditata e considerata anche dai nostri concorrenti. E con un ottimo bilancio. Cinque anni fa mi avete dato una schiacciante maggioranza su un programma molto preciso: è mio dovere dunque darvi una completa informazione sulla sua attuazione.

Al primo punto avevo posto l’autonomia della Federazione: autonomia che si basa sulle risorse disponibili, che derivano dalla fedeltà degli associati e dalla nostra capacità di attrarre nuovi iscritti. Credo si possa essere soddisfatti dei risultati economici: lascio una Fnaarc solida, senza debiti e con importanti risorse da investire. Per quanto riguarda il tesseramento di nuovi colleghi: si deve, tutti assieme, fare di più e di meglio. Sappiamo di avere a che fare con una categoria difficile, ma non possiamo essere soddisfatti, ad esempio, della affluenza degli agenti di commercio per le prime elezioni di Enasarco a suffragio diretto e universale. La nuova Dirigenza dovrà affrontare con ancor più determinazione e spirito sindacale il tema del reclutamento di nuovi iscritti.

In primo luogo occorre viaggiare, aumentare la presenza sul territorio, organizzando assemblee e incontri. Oltre a ciò, si deve comunicare e informare ancora di più: abbiamo a disposizione anche il web e i social network per attirare l’attenzione su di noi. Servono ovviamente anche i contenuti: pensiamo a nuovi servizi e nuove iniziative per i soci. Infine ci può aiutare molto una rinnovata collaborazione, ancora più stretta, con le Ascom di riferimento. Fare nuovi iscritti non è impresa facile: la terribile crisi economica e sociale partita nel 2007 ha scalfito la fiducia su tutte le istituzioni, in primo luogo i partiti. Ora i tempi sono cambiati: i dati dell’Istat ci segnalano l’avvio della ripresa economica; dobbiamo inserirci in questo flusso positivo in modo innovativo, creativo e in tempo reale.

Al secondo punto avevo posto la riorganizzazione territoriale.

Qua è bene intenderci su un argomento fondamentale: io personalmente ho partecipato in 5 anni a più di 150 tra assemblee e riunioni in tutta Italia. In molte di esse ho avuto a fianco il mio Vicepresidente Vicario Alberto Petranzan, che ha avuto modo di maturare sul campo una notevole esperienza. Non ci possiamo accontentare di questi numeri: chi verrà dopo di me si dovrà impegnare a fare ancor di più. La Fnaarc non si governa dalla scrivania di Corso Venezia e neppure dalle singole sedi provinciali, pur con tutte le difficoltà che ben conosciamo. Tornando ai risultati raggiunti, possiamo essere soddisfatti del grande impegno svolto dai Vice Presidenti Righini e Trevisan. Se nel Triveneto abbiamo ottenuto un buon livello di coesione, in Emilia Romagna il cammino si presenta ancora complesso. Ma io sono fiducioso perché ci sono tutti i presupposti per arrivare a soluzioni condivise. Mi auguro che proprio questa assemblea segni una svolta importante in termini di coesione sindacale.

Il terzo punto era la comunicazione, con l’obiettivo di essere in grado di utilizzare al meglio i nuovi media che sono i più seguiti oggi fra tutti i target. Devo dare atto al Vice Presidente Vicario Petranzan e al Vice Presidente Murenu dell’ottimo lavoro svolto. Abbiamo cambiato mentalità, attualizzandoci ai tempi. Siamo su Wikipedia, la più diffusa enciclopedia del mondo, e siamo attivi nei principali social media, Facebook e Linkedin. Stiamo parlando di un bacino di molti milioni di utenti. Abbiamo ampliato il dibattito interno utilizzando le nuove tecnologie in modo ormai abituale, dalle video e audio conferenze a WhatsApp.

Ci siamo dotati di una risorsa qualificata da dedicare a tempo pieno al web, abbiamo con sacrificio risparmiato denaro per concretizzare il nuovo progetto di comunicazione, perché sappiamo che comunicare è un’attività continuativa e in perenne evoluzione. Noi ci siamo messi in asse e siamo pronti a crescere e a raccogliere i risultati che ci siamo preposti. E’ in preparazione il nuovo sito di Fnaarc: anche qui completamente rinnovato, sia nell’aspetto grafico che nei servizi interattivi che offriamo agli iscritti.

Stiamo lavorando bene con investimenti mirati oculati ed efficaci. Al capitolo comunicazione è fortemente legata la formazione professionale. E qui non posso non ringraziare di cuore l’amico Vice Presidente Franco Iemmallo, che si è adoperato con capacità e spirito di sacrificio per promuovere la cultura di una formazione di alto livello, europea, l’unica in grado di mantenere competitivi i nostri colleghi, in funzione alle sfide del prossimo futuro.

Al quarto punto la valorizzazione dei giovani provenienti dal territorio. Dal punto di vista della Federazione sono assolutamente soddisfatto. Il lavoro iniziato nella scorsa consiliatura con il gruppo giovani ha dato eccellenti risultati.

L’impegno sia in termini di tempo dedicato, energie profuse, qualità delle idee e innovazione nei progetti da parte dei nostri dirigenti più giovani è stato eccezionale. Li voglio segnalare tutti: a partire dal Vicario Alberto Petranzan, ai Vice Presidenti Murenu, Iemmallo, Fantazzini e i tanti colleghi che hanno partecipato con costanza alle attività.

Tutti hanno dato eccellente prova delle loro capacità: a loro si sono affiancati, con il patrimonio di conoscenze i colleghi più esperti. Rimane fondamentale che le Associazioni territoriali si mobilitino ancora di più per favorire il ricambio e il rinnovamento, presentando giovani colleghi, preparati e competenti, motivati a entrare appieno nella vita sindacale. Il grande Presidente John Kennedy ha detto una frase che mi colpisce molto: “Prima di pensare a che cosa l’America può fare per noi, pensiamo a che cosa noi possiamo fare per l’America”. E noi qui, oggi possiamo fare molto per il futuro della Fnaarc.

Quinto punto: continuare le lotte sindacali di sempre.

Abbiamo portato a casa l’accordo economico collettivo dell’industria, comprensivo di prepensionamento, allargato poi anche a Confcommercio. Per quanto attiene alla tutela di Enasarco, qui occorre per l’ennesima volta fare chiarezza. Nonostante la scarsa mobilitazione dei colleghi, la nostra coalizione ha vinto le elezioni. Successivamente la Fnaarc, e sottolineo tre volte la Fnaarc,ha visto un elemento del suo sistema, Gianroberto Costa, diventare Presidente. Costante Persiani, che è stato con noi in tante battaglie legali, una per tutte quella sulla Bolkenstein, è stato eletto Vice Presidente. Il nostro Vice Presidente Vicario Alberto Petranzan è consigliere e coordinatore di diverse commissioni, tra cui quella di assistenza che ha erogato i finanziamenti per la formazione.

E non dovremmo essere soddisfatti? Qualcuno, di scarse conoscenze in materia, dice che stiamo parlando di Confcommercio. Certo, stiamo parlando del sistema Confcommercio, di cui la Fnaarc dal 1946 è elemento costitutivo.

E vorrei ricordare ai distratti che questa appartenenza a un sistema ci ha consentito di raggiungere gli straordinari risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Non dimentichiamoci che, grazie alla collaborazione con la Confederazione, siamo gli unici a poter avere 110 Associazioni provinciali. Ciò non toglie che in qualche caso ci possano essere differenti vedute: e mi pare di aver dimostrato coi fatti di avere sempre difeso, e molto spesso fatto prevalere, il punto di vista della Fnaarc. Come esempio credo sia sufficiente la questione del doppio inquadramento, che come ben sapete è un pilastro del nostro autofinanziamento e quindi della nostra autonomia. Non trascuro neppure che senza l’appoggio totale di Confcommercio, e in prima persona del Presidente Sangalli, mai avremmo raggiunto tutti gli obiettivi di questi anni.

Torniamo a Enasarco: amici guardiamo i risultati di questi primi mesi.

Come sapete abbiamo ottenuto un investimento di 1,5 milioni di euro per la formazione e l’aggiornamento professionale. Oltre a ciò è stata deliberata la copertura assicurativa per gli over 75 precedentemente esclusi. C’è dell’altro in arrivo: l’ampliamento a 360° della polizza assicurativa, che ricomprende tra l’altro le cure dentistiche, la fisioterapia e l’assistenza per grandi interventi chirurgici.

E ancora: interventi di sostegno al reddito in caso di inabilità temporanea al lavoro, tessera dei servizi Enasarco e analisi della situazione dei cosiddetti silenti.

Chi mai ha ottenuto tanto in così poco tempo? Se la memoria non vi sostiene, vi aiuto io: nessuno.

Non dimentichiamo che Enasarco ha presentato un bilancio 2016 in utile e totalmente trasparente. Non va trascurata la volontà di investire sull’economia reale, sempre attraverso l’acquisizione di quote in fondi ad hoc. Non devo rammentare quanto una consolidata ripresa dell’economia reale e dei consumi possa giovare al nostro lavoro. Il punto fondamentale rimane salvaguardare la nostra Fondazione dal finire nel mare, peraltro molto burrascoso, dell’Inps. Enasarco è stata voluta fortemente dalla nostra categoria sin dal 1938 ed è nostro compito difenderla al meglio.

Sesto punto: le relazioni con la politica e le istituzioni.

I fronti rimangono aperti e presidiati: abbiamo con soddisfazione riallacciato rapporti con il mondo politico, specialmente con il Presidente della VI Commissione della Camera (finanza) Maurizio Bernardo e con il Viceministro Luigi Casero.

Stiamo preparando una solida relazione da presentare alla politica con tre precise richieste per la categoria:

  • ripristinare il super ammortamento
  • rivedere i massimali per l’auto
  • abolire l’Irap

Fatti, non parole.

Il momento peraltro è assai favorevole: le elezioni politiche prossime ci daranno spazio per sensibilizzare in modo efficace il mondo politico, ciascuno facendo valere anche il proprio patrimonio di conoscenze. Noi agenti rappresentiamo un patrimonio di oltre 250.000 famiglie, sviluppiamo quotidianamente più di un milione di contatti: chi ambisce al nostro voto dovrà dare massimo ascolto alle nostre richieste. La nostra categoria paga tutte le tasse, non riceve alcun tipo di sostegno dallo Stato e non è abituata a richiedere la luna nel pozzo. Ho lasciato da ultimo, anche se è il primo per importanza, il filo rosso che ha motivato tutte le nostre scelte: la capacità di innovare, non solo in termini di idee e di progetti, ma anche di uomini.

Ho voluto dare un segnale forte già dalla nomina dei Vice Presidenti. Credetemi, amici miei, il rinnovamento costa sacrifici ed è doloroso anche per chi lo propone. Ai superiori interessi della Fnaarc hanno aderito con piena condivisione storici compagni di tante battaglie, ne nomino tre tra tutti: Michele Alberti, Mimmo Ambra e Umberto Maset. Altri hanno preferito arroccarsi in sterili polemiche personalistiche: sono certo che i prossimi anni di Fnaarc ne cancelleranno anche la memoria.

Oggi più che mai sono convinto che la Federazione abbia imboccato la strada giusta verso il futuro: nuove competenze, nuovi talenti, forze fresche che saranno in grado di intercettare le esigenze del nuovo mondo che si sta affacciando, giunti alla fine della lunghissima crisi.

Oggi voi siete chiamati a una scelta, la più libera e democratica possibile, come io stesso ho voluto, trasferendo all’Assemblea il potere elettivo. L’Assemblea è il momento più importante per la coesione di qualsiasi associazione: è il luogo ove si confrontano tesi e idee differenti, ma sempre finalizzate agli interessi della categoria.

L’amico Gatelli ha chiamato Volpi e me “i presidenti guerrieri”: vero, abbiamo combattuto molte battaglie, ma mai le avremmo vinte senza unione di intenti, anche con chi non era esattamente della nostra opinione. Un sindacato, per raggiungere i risultati che si prefigge, deve includere e non escludere. Mi torna alla mente una frase di Volpi che cito quasi testualmente: “Noi agenti di commercio non siamo conservatori proprio per quella nostra peculiare mentalità che ci porta a studiare sempre qualcosa di nuovo e di diverso”.

Io ho seguito questo prezioso consiglio: negli ultimi 5 anni mi sono dedicato a preparare una Fnaarc pronta a intercettare la nuova realtà del dopo crisi. Questo ha comportato un significativo lavoro di rinnovamento e innovazione sia in termini di attività che di uomini, che, come ben sapete, riguarda anche me. Oggi tocca a voi la scelta, io l’ho già fatta.

Lisa Brigliadori About Lisa Brigliadori
Lisa Brigliadori, Diploma di ragioneria all’ I.T.C. Renato Serra di Cesena, dopo esperienze lavorative in aziende private ho conosciuto il mondo delle Associazioni di Categoria. Negli anni '90 feci le mie prime esperienze in associazione con un ruolo di consulente fiscale ed ora mi occupo invece del marketing e del sindacale. Devo dire che è un mondo veramente affascinante dove l’impresa è al centro di tutto, ogni scelta e ogni strategia devono essere sempre a supporto delle aziende, anima di un’economia che aimè ora è davvero in crisi. Sono mamma di uno splendido ragazzino, adoro camminare e stare all’aria aperta, mi rigenera.

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